domenica 31 ottobre 2010

Dolcetto senza scherzetto


Meglio i "pupi di zucchero" siciliani che le zucche vuote made in Usa. Non c'era bisogno di minacciare uno scherzetto per averli, ma bastava la promessa di essere più buoni, almeno quel giorno. Si pregava per i morti, anche per quelli che non si erano conosciuti, e si vedeva nella tristezza dei grandi il rinnovarsi di un dolore. Poi la gioia dei bimbi, mentre scartavano le scatole dei giochi, pochi, ma attesi da tempo, riaccendeva d'allegria la casa. Era la poesia della "festa dei morti".

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