domenica 10 aprile 2011

L'ORO DI SAN BERILLO



Sabato 16 Aprile ore 21, all’interno della manifestazione Architettura Proibita, organizzata dall’Associazione Culturale REBA, in via Di Sangiuliano 138 a Catania, si eseguirà una prova di alcuni estratti de “L’Oro di San Berillo” di Domenico Trischitta.

Mercoledì 13 Aprile alle ore 10,30 l’evento sarà presentato ai giornalisti presso la sede dell’Art Project Space REBA  dell’architetto Renato Basile. Saranno presenti l’autore, gli attori e il presidente dell’Associazione che presenterà il calendario artistico del mese di Maggio:

dal 3 al 7 maggio
Mary Siverino
New life at the tissues


dal 10 al 14 maggio
Luca Prete 
City n'Sicilia


dal 18 al 26 maggio
Benedetto  Poma
Pietra barocca

dal 28 maggio al 4 giugno
Rita Vio
Mondi, oggetti e dimensioni





                            
                               L’Oro di San Berillo

                                       
Può un quartiere, ormai inesistente, rivivere e materializzarsi? Sì, attraverso la memoria dello scrittore.
Il quartiere di San Berillo di Catania, agli albori degli anni cinquanta, è la pustola infetta, la piaga da risanare, o meglio ancora il tumore da estirpare. Così i politici di allora lo sventreranno, scaglieranno colpi mortali all’urbanistica e agli abitanti della città, creando una manovalanza crescente per la nuova criminalità. Gli abitanti del vecchio quartiere saranno deportati nel nuovo San Berillo, e lì, quelli, diventeranno dei disadattati, senza tessuto sociale ed economico.
Questo è lo scempio più grave perpetrato nei confronti di una comunità cittadina.
Se l’urbanistica moderna ha distrutto, cosa possono fare la letteratura o il teatro?
Hanno l’arma della rappresentazione e della pantomima tragica, celata in una comicità tipicamente catanese.
Da qui si spiega la propensione di questa popolazione ad un’ironia fulminante, espressa, per esempio, nelle perfomances di Angelo Musco, Rosina Anselmi, Giovanni Grasso, e poi di Turi Ferro, Tuccio Musumeci e Leo Gullotta.
Il pretesto può essere dato dai ricordi di un vecchio abitante (nel caso specifico il padre di chi scrive), e se l’autore decide di “rianimare” il quartiere opterà per la messinscena teatrale; e così diventa burattinaio di marionette impazzite che invocano giustizia, che usano lo sberleffo, la bestemmia, e anche il sesso a pagamento, per esorcizzare il male dei potenti.
Nasce così “L’Oro di San Berillo”.
                                                                 Domenico Trischitta




Il quartiere di San Berillo come metafora. Nell’arco di trent’anni si consuma la tragedia esistenziale di una comunità di catanesi che ha scelto come filosofia di vita l’arte di arrangiarsi. Prima i bombardamenti dell’ultimo conflitto mondiale, poi lo sventramento urbano alla fine degli anni cinquanta, hanno fatto di questo disordinato agglomerato di case, situato nel cuore del centro storico della città, “un’anima purgatoriale” alla ricerca della propria identità.
Da un lato la zona a luci rosse, dall’altro un viavai di commercianti che dalla stazione e dal porto venivano a piantare radici, come per una sorta di disincanto, hanno plasmato un’anima catanese (comica e grottesca, ironica e drammatica), che nutritasi di sesso mercenario e carne di cavallo hanno reso indelebile un’impronta originale e riconoscibile. Prima la “deportazione” forzata degli abitanti nel nuovo San Berillo, poi la criminalità organizzata degli anni settanta, hanno distrutto e trasformato tutto.
C’è ancora qualcuno che può veramente dichiararsi catanese?
Noi ci affidiamo alla memoria dei “superstiti”, dei testimoni, alle pagine di Brancati, Addamo e alle perfomances di Angelo Musco, ai primi piani di Daniela Rocca, ai contrabbandieri di sigarette, agli storici e pescatori di questa città, ed anche a qualche prostituta sessantenne con l’accento napoletano.


Interpreti:
Donatella Finocchiaro
Francesca Ferro
Cosimo Coltraro
Francesco Di Vincenzo
Orazio Mannino
Lorenzo Mannino


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