Perdere cosi fa male. Fa male perché nei primi due tempi
avevi annichilito l’avversario, fa male perché bisognava gestire meglio i
nervi, fa male perché potevi tornare a conquistare un trofeo sicuramente alla
tua portata per la valenza di squadra. Finisce con tanta amarezza la finale di
Coppa Italia 2012. Il Catania Beach soccer cede a Viareggio per 8-7, ma
soprattutto viene beffata dai nervi e dalla pressione del dodicesimo uomo in
campo il pubblico di Viareggio. Nel primo tempo la squadra di Belluso
dimostrava forza, qualità e grande espressione di beach soccer; Viareggio
letteralmente annichilito dai gol di Belchior, Fred e Juninho con in mezzo la
rete di Gori. Rossazzurri scatenati anche nella ripresa: un numero di Belchior
col pallone diretto in rete veniva intercettato da Ramacciotti con la mano.
Rosso diretto per il difensore di Viareggio ed inferiorità numerica di due
minuti con Belchior che portava il punteggio sul 4-1.
Il secondo gol di Viareggio donava ossigeno alla squadra di
casa sospinta dalle tre mila persone presenti sugli spalti; in maniera però
certosina anche gli arbitri ci mettevano del loro e a dieci secondi dalla fine
prima assegnavano un rigore giusto per fallo di Rafinha su Marinai, rigore
trasformato del 4-3, ma tre secondi più tardi a quattro dalla fine concedevano
un cervellotico tiro libero che veniva chiuso in rete da Di Palma per il
clamoroso 4-4
Qui Catania andava in bambola e Viareggio la metteva sulla
rabbia, sulla corsa e l’aggressività: soffrivano gli uomini di Belluso che
faticavano a tenere ma si rendevano pericolosi con Belchior e Juninho fermati
solo da un esaltante portiere viareggino. I bianconeri però erano bravi a
sfruttare ancora i liberi e un calcio di rigore fischiato da una terna
arbitrale sospinta dal pubblico: perfette le conclusioni di Gori due volte che
consegnavano un parziale per Viareggio di 5-0 portando il punteggio sul 6-4. Il
colpo di testa di Platania riapriva la gara 6-5, ma lo stesso capitano veniva
cacciato via dagli arbitri per un entrata scomposta. Viareggio consolidava il
punteggio trasformando ancora con Gori l’ennesimo libero concesso e a tre
minuti dalla fine portando il punteggio sull’8-5. La rabbia di Catania era
affidata solo alle giocate dei singoli: Belchior siglava la sesta rete e a
dieci secondi dalla fine Juninho metteva da calcio d’angolo il settimo centro.
Non c’èra più tempo però, Viareggio alzava la Coppa Italia grazie alla spinta
del suo pubblico e dello sfruttamento cinico e spietato dei piazzati concessi.
Per Catania solo tanta amarezza per l’ennesima finale persa, la seconda
consecutiva in Coppa Italia.
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