giovedì 4 agosto 2011

IL TURISMO E'...ANZI POTREBBE ESSERE


Le chiese barocche chiuse, altrettanto il collegio dei gesuiti con il suo meraviglioso chiostro, scritte e graffiti sui muri settecenteschi un po' ovunque, non un bar o un locale pronto ad accogliere i turisti (che non si vedono per quasi tutta la mattinata!). E in lontananza, la cupola della basilica di San Nicolò l'Arena ancora avvolta dalle impalcature di un restauro mai finito, così da 12 anni. E' questo lo scenario di via Crociferi, la via "gioiello" del barocco di Catania, dichiarata dall'Unesco patrimonio dell'umanità. E' propri qui che Enzo Bianco, i consiglieri comunali del PD, Saro D'Agata, Carmelo Sofia, Francesca Raciti, Pippo Castorina,  Lanfranco Zappalà e i  consiglieri di quartiere Giuseppe Strano e Francesco Marano hanno voluto parlare di turismo a Catania, appurare quanto non si sta facendo, dire che in giunta municipale non c'è nemmeno una delega chiara su questo fronte, chiedere un coordinamento tra tutti gli enti del territorio per aprire siti culturali, promuovere itinerari turistici, predisporre progetti per accogliere turisti che invece tendono ancora a "saltare" Catania e a soggiornarvi sempre meno. Ma Bianco e i consiglieri lanciano anche proposte: per esempio, realizzare in città un grande, moderno Museo dell'Etna di caratura internazionale o ritrovare un luogo per i grandi concerti di musica, il tutto nell'ambito di un piano organico di sviluppo del turismo . Un settore su cui oggi non c'è un  progetto di lungo periodo, senza il quale «non potremo mai dire di sì alla tassa di soggiorno. Prima l'Amministrazione ci porti un piano per lo sviluppo turistico, ci dica come verranno impiegate le somme ricavate dalla tassa e poi la voteremo», dice il capogruppo del PD in Consiglio comunale Saro D'Agata.
«Sul turismo l'Amministrazione Stancanelli ci sembra confusa - dicono i consiglieri comunali Francesca Raciti e Lanfranco Zappalà - La delega alla Cultura, dopo le dimissioni di Marella Ferrera, è rimasta nelle mani del sindaco; la delega al Turismo è ancora del sovrintendente del Teatro Massimo, Rita Cinquegrani, che per quanto persona validissima non può fare mille cose. Finisce così che l'assessore al Commercio fa un po' per tutti...».
«Stamattina ho fatto un giro in città e francamente la situazione è imbarazzante - afferma Enzo Bianco -. Via Crociferi è abbandonata a se stessa! E guardare la cupola di San Nicolò l'Arena ancora avvolta dai "tubi innocenti" dopo 13 anni mi amareggia. Vorremmo sapere cosa è successo, cosa sta accadendo a Catania, una città che non offre alcun aiuto al turista che vuole vistarla. Alla Stazione non c'è un info-point, così neanche al porto e l'Ufficio del turismo in via Vittorio Emanuele non è ben segnalato a chi arriva in città. Mi chiedo che fine abbiano fatto le attività avviate negli anni 90, il forte impulso dato al turismo congressuale, gli itinerari del Filo di Arianna da distribuire ai turisti, il progetto del patto territoriale alla Plaia - prosegue Bianco -. Ma anche com'è finita col progetto di realizzare il museo alla ex manifattura tabacchi, cosa è rimasto del "vento" degli Stati Generali. E' necessario un coordinamento sul fronte del turismo: Comune, Provincia, Università, Curia, Regione realizzino un piano per fare davvero di Catania una città attraente ascoltando denunce e suggerimenti di Federalberghi, Confindustria Alberghi e delle altre associazioni che si occupano di turismo. E nel contempo si punti sulla sicurezza: uno scippo a un turista colpisce due volte la città. Chiedo dunque al nuovo prefetto, Francesca Cannizzo, funzionario competente e preparato che conosce bene il territorio catanese, di insistere su questo punto e fare in modo che nei percorsi turistici sia garantita la sicurezza».
«Oggi, però, vogliamo lanciare alcune proposte - aggiunge Bianco - Si creino più info-point, una migliore segnaletica, si valorizzino le guide turistiche combattendo l'abusivismo, si faccia una Catania-Card come in tutte le città europee, per entrare nei musei e usare i mezzi pubblici. O una card unica per tutto il Distretto del Barocco  del Sud-Est della Sicilia, patrimonio Unesco. Catania deve riuscire a valorizzare la sua specificità: quello per cui è conosciuta nel mondo è l'Etna, allora realizziamo un grande, moderno, interessante Museo dell'Etna a Catania, un museo pluridisciplinare tra scienze naturali, multimedia, pittura, meccanismi esperienziali, unico in tutto il mondo che richiami a Catania i turisti e poi li conduca sull'Etna per vedere il vulcano dal vivo. Un progetto a cui lavoreremo chiamando a raccolta tecnici ed esperti. E poi Catania deve ritornare nel circuito dei grandi concerti, dei grandi eventi di musica, da cui oggi è tagliata fuori: bisogna trovare uno spazio, si potrebbe riaprire il porto, già utilizzato in passato, o usare in parte il vecchio Cibali se ci si decide di fare lo stadio nuovo. Insomma, Catania  può diventare un città attrattiva - conclude Bianco - ha tutti i requisiti, ma occorre un lavoro corale che non può più essere rimandato».









Nessun commento:

Posta un commento