RIMINI- Il sottosegretario alle Politiche sociali, Nello Musumeci, nel corso del suo intervento al Meeting di Comunione e liberazione, ha esaltato la funzione del volontariato intesto come dono del proprio tempo a favore dei bisognosi o di una causa prioritaria.
“E’ l’applicazione del principio della più completa funzione di solidarietà sociale, libera da ogni condizionamento”, ha detto Musumeci che, dopo aver ricordato che in Italia sono circa 3,3 milioni i volontari, ha aggiunto come nell’ultimo decennio il volontariato sia cambiato nel nostro Paese: “l’eccessivo ricorso alle convenzioni con gli Enti locali e la conseguente professionalizzazione delle organizzazioni stesse ha determinato una burocratizzazione. del volontariato, ne ha attenuato la specificità originaria, il pathos comunitario, lo spirito di chi aderisce all’impegno per riaffermare il rispetto di diritti altrui non sempre riconosciuti.
Insomma, si ha l’impressione che le organizzazioni di volontariato stiano diventando sempre più fornitori di servizi a basso costo e sempre meno strumenti di impegno civico.
Qual è il pericolo? Di una progressiva irrilevanza del volontariato nella società italiana e l’accentuarsi di una crisi di identità che va neutralizzata diversificando il ruolo del volontariato retribuito da quello senza alcun compenso”.
Musumeci si è soffermato, quindi, sul valore economico del volontariato che assume il lavoro volontario: in Italia è pari a 7,7 miliardi di euro, che corrisponde allo 0,7 del prodotto interno lordo. Il tempo offerto dai volontari in un anno è pari a circa 702 milioni di ore, una cifra che corrisponde - per dare l’idea - al lavoro di 305.000 persone impegnate per 28 ore settimanali e 48 settimane l’anno parametrate con lavoro retribuito.
Nessun commento:
Posta un commento