lunedì 19 marzo 2012

AMBIENTE, IL MARE SICILIANO E' PROTETTO


Isola di Ustica
L’AMP è stata istituita con DL 12/11/1986 ed è stata gestita in maniera efficiente e con la partecipazione di tutti i cittadini e della comunità scientifica nazionale ed internazionale fino al 2002. In questi anni sono state svolte numerose e qualificate attività di ricerca, di educazione ambientale con ottime realizzazioni socio-economiche, caratterizzate da un modello di sviluppo sostenibile.
La gestione è passata in questi anni alla Capitaneria di Porto di Palermo, limitando l’attività di gestione specificatamente alla vigilanza, con la conseguente chiusura del centro di accoglienza, dell’acquario e dell’attività delle visite guidate.
Per quanto concerne la biodiversità i fondali di Ustica ospitano oltre il 50% degli organismi marini bentonici presenti in Mediterraneo con una rilevante presenza di endemismi e di Habitat prioritari. La parte emersa dell’edificio vulcanico presenta diversificate tipologie di formazioni laviche e di prodotti piroclastici. Nell’isola ha sede l’Accademia Internazionale di Scienze e Tecniche subacquee che anima la Rassegna annuale. Vi si tengono summer schools e stages formativi di ottimo livello. 
Questa AMP ha tutte le caratteristiche per avere lo status di ASPIM qualora vengano ripristinati gli organi di gestione e se la gestione viene affidata ad un consorzio per evitare il ripetersi degli errori fatti dalla gestione della sola amministrazione comunale di Ustica e dalla scelta con criteri politico-clientelari del direttore della riserva marina.

Isole Ciclopi
L’AMP, istituita con DM 07/12/1989, inizialmente gestita dalla Capitaneria di Porto, è stata affidata in gestione al Consorzio tra il Comune di Acicastello e l’Università di Catania (CUTGANA). Durante la lunga gestione da parte della Capitaneria di Porto sono state promosse dalla Commissione di Riserva e realizzate, con convenzioni universitarie dalla Capitaneria di Porto, ricerche ambientali (geomorfologia, biodiversità, Habitat, specie aliene, ecc.) che hanno permesso di implementare le conoscenze sul patrimonio naturale dell’AMP.
Sono stati individuati percorsi subacquei sia naturalistici sia archeologici; vi sono programmi di monitoraggio sia sull’ambiente sia sulla biodiversità e vi si svolgono ricerche di etologia di specie ittiche. Non è ancora ben curato il rapporto con le realtà socio-economiche per promuovere un modello di sviluppo sostenibile. Il Comune di Acicastello, per esempio, non ha ancora un piano fognario ed i liquami non depurati inquinano la zona B dell’AMP. Questa AMP ha le caratteristiche per avere riconosciuto lo status di ASPIM anche se deve ancora migliorare la gestione della fascia costiera prospiciente i centri abitati di Acicastello e della borgata di Acitrezza.

Plemmirio
L’AMP è stata voluta con convinzione dalla comunità siracusana nella sua interezza. Questo sito non era neppure previsto come area di reperimento nella normativa precedente, ma una unanime iniziativa trasversale a tutte le forze politiche  l’ha inserita in una norma di Legge (L. 93/2001). L’attuale gestione è stata affidata ad un Consorzio tra Provincia e Comune (DM 18/07/2005). Vi è un partenariato con il CUTGANA dell’Università di Catania. 
La gestione e la direzione sono molto efficienti e hanno sviluppato programmi rivolti anche ai diversamente abili e stabilito articolate collaborazioni con i circoli subacquei, le associazioni ambientaliste, i pescatori e gli operatori turistici e alberghieri. Vi si tengono stages di formazione in collaborazione con l’Università e gli enti pubblici di ricerca. L’alto valore del patrimonio naturale della Penisola Maddalena e la gestione efficiente fanno candidare questa AMP per ricevere rapidamente il riconoscimento dello status di ASPIM anche in considerazione di uno sviluppo possibile con la creazione di una rete provinciale di AMP con gli altri due siti inseriti nelle aree di reperimento (Vendicari e Capo Passero), con la gestione delle zone umide dell’Oasi faunistica di Vendicari, affidata all’Azienda Regionale Foreste Demaniali, e per la possibilità di creare una area protetta internazionale con Malta, valorizzando il tratto di mare delimitato oceanograficamente dal Vortice Maltese-Ibleo:Pelagico che potrebbe costituire un secondo Santuario dei Cetacei nell’area ionica del Mediterraneo.

Isole Egadi
L’AMP è stata istituita con DM 27/12/1991, ma non ha mai avuto una gestione socialmente visibile ed efficace dal punto di vista della conservazione e della protezione. Anche dopo l’affidamento della gestione al Comune di Favignana, la situazione non è ancora migliorata.
La conflittualità tra gli interessi di conservazione e gli interessi soprattutto degli operatori della pesca rende difficile una gestione condivisa dell’AMP.
Il monitoraggio è stato realizzato nel corso di un Progetto Life nel 1998 soltanto sulla prateria di Posidonia attorno a Favignana. L’iter per ottenere lo status di ASPIM viene giudicato allo stato attuale ed in mancanza di programmi di gestione ancora lungo e difficile.


Isole Pelagie
L’AMP è stata istituita con DM 21/10/2002 ed è stata affidata nel 2003 in gestione al Comune di Lampedusa e Linosa. Nel 2004 è stata nominata la Commissione di Riserva ed il Direttore, il valore del patrimonio naturalistico di questa riserva è molto elevato. La sua posizione biogeografica la candida a possibilità di creare una rete internazionale di AMP con la Tunisia che ha messo dei vincoli sul territorio del Mammellone. L’articolazione dell’AMP in tre isole (Lampedusa, Linosa e Lampione) dà un valore ulteriore alla Riserva, ma pone problemi di gestione che ancora la Direzione appena insediata deve affrontare con un articolato piano di completamento delle ricerche, di valorizzazione delle risorse naturali e di gestione compatibile anche con le attività turistiche e di pesca. Si ritiene che l’iter per il riconoscimento dello status di ASPIM debba ancora percorrere le fasi dell’avviamento della gestione e della fruizione.

Capo Gallo - Isola delle Femmine
L’AMP è stata istituita con DM 21/10/2002 ed è stata affidata in gestione provvisoria alla Capitaneria di Porto di Palermo. La commissione di Riserva è stata nominata nel 2004. Il patrimonio naturalistico della Riserva è davvero elevato. Isola delle Femmine e Capo Gallo sono anche due distinte Riserve Naturali Orientate istituite dalla Regione Siciliana, con una zona vincolata di rispetto a mare, gestite rispettivamente  dalla LIPU e dall’Azienda Foreste Demaniali della Regione Sicilia. Si può prospettare una gestione consorziata tra le due Riserve e l’AMP. Per quanto concerne l’iter per il riconoscimento dello status di ASPIM si ritiene di sperimentare prima un periodo di gestione con la formulazione di un piano coerente di ricerche, di fruizione, di inserimento nei piani di sviluppo sostenibile delle zone costiere dei due Comuni (Palermo e Isola delle Femmine) che hanno competenze amministrative sul territorio costiero.

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