Festival della canzone popolare e d'autore Musicultura 2012
La band catanese Gill & Co in gara alla XXXIII edizione del concorso
Il “Caro Petrolio” dei Gill & Co è arrivato a Musicultura. La band catanese è salita domenica scorsa sul palco della XXIII edizione del prestigioso concorso dedicato alla musica italiana d’autore che si tiene a Macerata. Durante la loro esibizione, che ha entusiasmato pubblico e critica, il quintetto catanese che ha da poco pubblicato l’album Caro Petrolio prodotto dall’etichetta indipendente Suoni Diversi del catanese Mario Russo, ha eseguito i brani “Fossi uno che s'offre”, Giardini pensili” e “Il presidente”. A piacere alla commissione di Musicultura, che ha scelto i brani eseguiti dalla band, è stata la varietà e la contaminazione caratteristica del suono dei Gill & Co.
“Abbiamo fatto un album che è abbastanza eterogeneo nei contenuti, ma anche nei suoni – spiega il cantante del gruppo Gianluca Gilletti - ogni canzone è un mondo a sé e siamo molto contenti che questo tipo di approccio sia piaciuto ai giurati di Musicultura”.
Da venerdì 27 gennaio a Macerata è in programma il secondo week – end di audizioni. Ad inizio marzo il comitato di garanzia del festival renderà noti i nomi dei sedici artisti selezionati per le finali di giugno.
I brani finalisti andranno a comporre il CD Compilation Musicultura 2012 e accederanno alla fase che coinvolgerà il pubblico di Radio 1 Rai e il prestigioso Comitato Artistico di Garanzia, composto per il 2012 da: Claudio Baglioni, Edoardo Bennato, Luca Carboni, Ennio Cavalli, Carmen Consoli, Simone Cristicchi, Lucio Dalla, Teresa De Sio, Tiziano Ferro, Giorgia, Maurizio Maggiani, Curzio Maltese, Fiorella Mannoia, Dacia Maraini, Gino Paoli, Pau (Negrita), Vasco Rossi, Enrico Ruggeri, Michele Serra, Daniele Silvestri, Paola Turci, Roberto Vecchioni, Sandro Veronesi, Antonello Venditti, Lello Voce.
In più di venti anni, “Musicultura” (già Premio Recanati) si è affermato come una delle rassegne musicali italiane più innovative. La peculiarità della formula, la prerogativa di attingere alla creatività della musica “popolare” senza confini di genere e senza criteri di esclusione che non siano quelli della qualità e della originalità, il dinamismo delle scelte hanno reso il Festival un polo di riferimento spettacolare verso cui si volge annualmente l’attenzione del pubblico e del circuito mediatico.
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