domenica 13 maggio 2012

CATANIA, IL CUTGANA ALLA CONFERENZA INTERNAZIONALE DELLA SOSTENIBILITA' AMBIENTALE DEL MEDITERRANEO



Università degli studi di Catania sempre più protagonista nei rapporti con i Paesi del Mediterraneo. Grazie al Cutgana (centro interfacoltà dell’Ateneo diretto da Maria Carmela Failla), l’Università di Catania ha organizzato – insieme con l’Associazione delle memorie della terra di Tunisia, il Dipartimento di Zoologia dell’Università di Tripoli e l’Ente fauna siciliana di Noto – la seconda “Conferenza internazionale della sostenibilità ambientale del Mediterraneo”.
Un meeting internazionale sull’ambiente del Mediterraneo che si è svolta nei giorni scorsi a Djerba in Tunisia e che ha richiamato i principali rappresentanti del settore delle Università italiane, francesi, tunisine e libiche.
A conclusione della conferenza è stato stilato un documento programmatico in cui sono state delineate le linee di azione che gli enti partecipanti dovranno realizzare. Tra queste l’attuazione di una rete stabile di contatti mirati a favorire lo scambio di informazioni e comunicazioni di carattere scientifico; l’instaurazione di una collaborazione per elaborare e sviluppare studi, ricerche e progetti di educazione ambientale nell’ambito del Mediterraneo da promuovere presso i cittadini e le organizzazioni internazionali al fine di ottenere sostegni finanziari e borse di studio.
Nel corso dei lavori è stato anche stabilito che nel 2013 la conferenza si terrà in Libia, mentre nel 2014 sarà ospitata in Sicilia.
A rappresentare l’Università di Catania l’esperto del Cutgana Pietro Pitruzzello, il quale ha presentato tre relazioni nel corso della conferenza. La prima relazione - illustrata dalla cofirmataria del lavoro nonché collaboratrice del Cutgana e presidente della sezione regionale dell’Associazione italiana Scienze ambientali, Elisa De Angelis – è stata incentrata sulle “Ipotesi di ripopolamento e bio-risanamento tramite l’uso di Spongia officinalis L. coltivata a Djerba (Tunisia) e reimpiantata nelle aree ad elevato rischio di crisi ambientale della Sicilia”.
Con la seconda relazione, cofirmata dal membro dell’Aisa, Gabriella D’Arrigo, Pitruzzello si è soffermato sulla “Proposta di un nuovo sistema di valutazione della qualità degli ambienti costieri nel bacino del Mediterraneo”.
Nella terza relazione – cofirmata dall’esperto del Cutgana Domenico Catalano – è stata affrontata la tematica delle “Osservazioni sulla presenza di Pseudothyone sculponea cherbonnier nei fondali marini della Sicilia Orientale ed ipotesi di una nuova Biocenosi dei detriti costieri”.
Presenti ai lavori, tra gli altri, Alfredo Petralia dell’Ente fauna siciliana, Fulvio Frisone del Dipartimento di Fisica dell’Università di Catania ed Abubaker Swelhi del Dipartimento di Zoologia dell’Università di Tripoli, ente con cui il Cutgana intrattiene da anni rapporti di studio e ricerche e scambio di informazioni su tematiche ambientali.

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