Università
degli studi di Catania sempre più protagonista nei rapporti con i Paesi del
Mediterraneo. Grazie al Cutgana (centro interfacoltà dell’Ateneo diretto da
Maria Carmela Failla), l’Università di Catania ha organizzato – insieme con
l’Associazione delle memorie della terra di Tunisia, il Dipartimento di
Zoologia dell’Università di Tripoli e l’Ente fauna siciliana di Noto – la
seconda “Conferenza internazionale della sostenibilità ambientale del
Mediterraneo”.
Un meeting
internazionale sull’ambiente del Mediterraneo che si è svolta nei giorni scorsi
a Djerba in Tunisia e che ha richiamato i principali rappresentanti del settore
delle Università italiane, francesi, tunisine e libiche.
A
conclusione della conferenza è stato stilato un documento programmatico in cui
sono state delineate le linee di azione che gli enti partecipanti dovranno
realizzare. Tra queste l’attuazione di una rete stabile di contatti mirati a
favorire lo scambio di informazioni e comunicazioni di carattere scientifico;
l’instaurazione di una collaborazione per elaborare e sviluppare studi,
ricerche e progetti di educazione ambientale nell’ambito del Mediterraneo da
promuovere presso i cittadini e le organizzazioni internazionali al fine di
ottenere sostegni finanziari e borse di studio.
Nel corso
dei lavori è stato anche stabilito che nel 2013 la conferenza si terrà in
Libia, mentre nel 2014 sarà ospitata in Sicilia.
A
rappresentare l’Università di Catania l’esperto del Cutgana Pietro Pitruzzello,
il quale ha presentato tre relazioni nel corso della conferenza. La prima
relazione - illustrata dalla cofirmataria del lavoro nonché collaboratrice del
Cutgana e presidente della sezione regionale dell’Associazione italiana Scienze
ambientali, Elisa De Angelis – è stata incentrata sulle “Ipotesi di ripopolamento e bio-risanamento tramite
l’uso di Spongia officinalis L.
coltivata a Djerba (Tunisia) e reimpiantata nelle aree ad elevato rischio di
crisi ambientale della Sicilia”.
Con la seconda relazione, cofirmata
dal membro dell’Aisa, Gabriella D’Arrigo, Pitruzzello si è soffermato sulla “Proposta di un nuovo sistema di
valutazione della qualità degli ambienti costieri nel bacino del Mediterraneo”.
Nella terza
relazione – cofirmata dall’esperto del Cutgana Domenico Catalano – è stata
affrontata la tematica delle “Osservazioni sulla presenza di Pseudothyone sculponea cherbonnier nei fondali marini della Sicilia
Orientale ed ipotesi di una nuova Biocenosi dei detriti costieri”.
Presenti ai lavori, tra gli altri, Alfredo Petralia dell’Ente fauna
siciliana, Fulvio Frisone del Dipartimento di Fisica dell’Università di Catania
ed Abubaker Swelhi del Dipartimento di Zoologia dell’Università di Tripoli,
ente con cui il Cutgana intrattiene da anni rapporti di studio e ricerche e
scambio di informazioni su tematiche ambientali.
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