giovedì 9 giugno 2011

SINGOLARITA' E FORMULARIT', SAGGI PER UNA TEORIA GENERALE DELLO STILE


Martedì 14 giugno, alle 18.00, al Palazzo Ceramico , Via Abate Meli, 3 – Caltagirone,  presentazione del volume:
Singolarità e formularità - Saggi per una teoria generale dello stile
a cura di Sebastiano D'Urso e Davide Miccione (Milano, IPOC, 2011).
L'opera sarà presentata da Josephine Pace e dai Curatori.
Sono previsti interventi degli Autori.
A cura dell’Associazione Culturale Altavoz in collaborazione con Leggerete e con l’Assessorato Cultura e Turismo del Comune di Caltagirone.
 
 
Lo stile è l'uomo, si dice. Ma che cosa è diventato esso nelle nostre ipermoderne società di massa? Espressione di una individualità o non piuttosto una "formula", un prodotto di marketing? (<<Noi non vendiamo jeans, noi vendiamo uno stile di vita>> ha dichiarato un noto imprenditore tessile italiano!). Il volume che si presenterà martedì 14 giugno a Caltagirone si sforza dunque di indagare il "destino" attuale dello stile in architettura, urbanistica, filosofia, letteratura e storia dell'arte. Scrutando a fondo l'orizzonte della contraddizione fra singolarità e formularità.
 
 
 
In allegato troverete la locandina dell'evento, con l'indice del libro e la copertina; e dei file ulteriori con biografie ed informazioni varie.
Qui di seguito, invece, la scheda editoriale di questo ambizioso volume.
Vi aspetto! Non mancate!!
 
 
Saluti fraterni
 
Giovanni Miraglia
 
 
                                             SCHEDA EDITORIALE
 
Questo libro, introducendoci alla sua complessa elusività, pone lo stile come luogo difficile da abitare, mostra come esso si ponga oggi come una terra ineludibile che tutti vorrebbero saper dominare, ma che a pochi è dato incontrare. Un concetto complesso e sfuggente come quello di stile mal si presta a una lettura monologica: meglio una pluralità di sguardi, un intersecarsi di prospettive. Questo volume si propone di esplorare alcune delle principali dimensioni del prismatico concetto di stile attraverso l’architettura, l’urbanistica, la filosofia, l’arte e la letteratura. Lo rintraccia nella sua assenza, nell’innocenza del suo non porsi come problema, nella ricerca di una forma (anche esistenziale) che non sia una mera applicazione, nel suo riproporsi “formulare”. Lo intravede nelle pieghe del linguaggio che tenta di salvare il significato nelle sue diverse incarnazioni, nel suo porsi come impresa collettiva e comunitaria, nei duelli eterni con il linguaggio tra soggetto-pensatore e oggetto-pensato.
 
 

Nessun commento:

Posta un commento