mercoledì 28 settembre 2011

CARI E STINTI


Dall'11 al 16 ottobre va in scena alla sala Musco la commedia "Cari e stinti", di e con Mimmo Mignemi,Angelo Tosto e Riccardo Maria Tarci.Biglietto €12, ridotto abbonati Teatro Stabile Catania €5.

CATANIA -   “Cari e stinti”, ovvero un evergreen inossidabile. L'allestimento approda ora alla Sala Musco, dove sarà in programmazione dall’11 al 16 ottobre, fuori abbonamento per la stagione del Teatro Stabile di Catania.
Lo spettacolo è diretto e interpretato, 'stenografato' e 'vestito' dalla collaudata coppia Angelo Tosto & Mimmo Mignemi. Autentici beniamini del pubblico, Mignemi e Tosto hanno scritto il testo in trio con Riccardo Trovato, più noto al pubblico con il nome d'arte di Riccardo Maria Tarci, e anch'egli in scena in questa esilarante pièce.
        Pensato in origine come semplice divertimento e festeggiamento dei primi vent'anni di attività professionale nel campo del teatro dei due protagonisti-amici, già compagni di scuola di recitazione, Cari e stinti debutta al Gatto Blu il 25 aprile 1997. E si rivela ben presto un entusiasmante successo anche sui palcoscenici nazionali (Duse di Genova e Bologna, Ciak di Milano, Lugano, e tanti altri). Un favore ininterrotto premia insomma da tre lustri quella che è stata definita la performance più divertente dei due attori comici catanesi.
         Impossibile far cenno alla trama senza rischiare di svelarne i colpi di scena. Basti sapere che tutta la vicenda si svolge nell'aldilà dove due malcapitati si trovano proiettati per errore e dove dovranno rimanere, fino a quando non verrà posto rimedio. Durante la loro permanenza, avranno a che fare con apparizioni, sparizioni, voci, lettere, pacchi, fughe e tante altre cose ancora, tutte ad uso e consumo dell'ilarità del pubblico.
        Commedia leggera, quasi eterea, Cari e stinti - sia pur nella sua modernità e originalità, è gioco di teatro antico, che ha messo d'accordo il pubblico più genuino con gli spettatori più esigenti e la critica più preparata. Quasi due ore di divertimento, interrotto solamente da rari pezzi di bravura teatrale, con tre eccellenti professionisti, reduci da esperienze teatrali a livello nazionale, ma sempre pronti a scatenare la fanciullezza del loro animo, per giocare al gioco più antico del mondo.
         Scrive Magda Poli sul “Corriere della sera”: «In Cari e stinti trama e ordito sono da ‘vieni avanti cretino’, da spassoso qui pro quo, da gioco di parole e da tormentoni iterati come da tradizione fino all'esasperazione, che, con il dialetto siciliano utilizzato con perizia come un grimaldello comico, fanno di questa commedia un intrattenimento gustoso, un esempio di teatro schiettamente popolare».
        Secondo Silvia Zanovello, "Il secolo XIX", lo spettacolo rivela «un talento comico di grande leggerezza e misura (merce rara di questi tempi), un istinto sicuro nell'attingere al repertorio popolare con eleganza, pur senza snaturarlo. E' una scelta controcorrente in una socioetà che non riesce più a produrre un film di Natale senza infarcirlo di almeno un centinaio di parolacce e di allusioni pesanti (mentre la televisione e più di una volta anche il teatro "alto" si adeguano). Chi sceglie una strada diversa merita un applauso».
        Margherita Rubino, critico teatrale di "Repubblica", definisce Cari e stinti «un capolavoro della più tradizionale, franca, aperta comicità italiota... un copione nuovo di zecca, messo su da artisti siciliani dotati di quell'estro e voglia della scena che sta nel sangue di quelli della Sicilia sudorientale, a partire da Epicarmo e da Sofrone, e dunque prima ancora di Aristofane. Significa che quelli come Angelo Tosto, Mimmo Mignemi e Riccardo Trovato il gusto del ridere ce l'hanno nel dna».
        Infine, ecco il giudizio di Clara Rubbi, "Il Mercantile" di Genova:«Molta la curiosità per la coppia di comici catanesi, che stanno mietendo successi in tutta Italia, Mimmo Mignemi e Angelo Tosto, coppia che diventa trio per la brillante presenza del terzo cosiddetto incomodo, Riccardo Trovato ... E  come tutte le celebri coppie del teatro e dello schermo hanno caratteristiche fisiche opposte (uno è piccolo e grasso, l'altro è lungo e magro), conoscono perfettamente i tempi comici ... secondo un copione che fila veloce come una locomotiva. Applausi a scena aperta e risate a volontà: catanesi e non si divertono tutti».

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