Assemblea dei lavoratori: «Preoccupati per il nostro lavoro»
In contemporanea col Consiglio provinciale straordinario sulle Province, si è svolto nella sala conferenze del centro direzionale un'assemblea sindacale degli impiegati della Provincia preoccupati sulle prospettive future dell'ente. I rappresentanti sindacali, davanti a una platea gremita da oltre 300 dipendenti, hanno in primo luogo chiesto all'amministrazione di ritirare la macrostruttura per aspettare i risvolti che arriveranno a livello nazionale e regionale attraverso le nuove normative che puntano all'abolizione degli enti intermedi.
Al termine della riunione i sindacati Cgil-Cisl-Uil e Csa hanno approvato un ordine del giorno che è stato inviato all'amministrazione e alla direzione dell'ente. Nel testo si chiede in primo luogo «di rinviare da qui ad un mese l'approvazione della modifica dell'organizzazione degli uffici e dei servizi in quanto - si legge - a giudizio unanime dei lavoratori, il provvedimento è inopportuno, intempestivo e soprattutto non argomentato da alcun documento di genesi. L'ente - si legge ancora - intende avviare una drastica modifica alle funzioni e alle mansioni di interi settori proprio mentre si discute sia in sede nazionale che regionale, della stessa esistenza delle Province o della modifica della loro missione istituzionale».
I sindacati in linea di principio non si dicono contrari ai processi di riorganizzazione «ma questi - aggiungono - devono essere supportati da atti ufficiali da cui venga accertato il reale stato di salute dell'ente e vengano stabilite le priorità gestionali. In altri tempi poteva essere un semplice atto di gestione, ma oggi è una storia di una portata molto più ampia e delicata, perché ai settori e ai servizi corrispondono qualifiche e funzioni, ma soprattutto persone. Si fa finta di non capire che il personale è preoccupato, visto che potrebbe a breve trovarsi coinvolto in processi di mobilità».
I sindacati hanno chiesto la convocazione di un tavolo tecnico con l'amministrazione «per esaminare l'intera questione».
G. B.
01/02/2012
Al termine della riunione i sindacati Cgil-Cisl-Uil e Csa hanno approvato un ordine del giorno che è stato inviato all'amministrazione e alla direzione dell'ente. Nel testo si chiede in primo luogo «di rinviare da qui ad un mese l'approvazione della modifica dell'organizzazione degli uffici e dei servizi in quanto - si legge - a giudizio unanime dei lavoratori, il provvedimento è inopportuno, intempestivo e soprattutto non argomentato da alcun documento di genesi. L'ente - si legge ancora - intende avviare una drastica modifica alle funzioni e alle mansioni di interi settori proprio mentre si discute sia in sede nazionale che regionale, della stessa esistenza delle Province o della modifica della loro missione istituzionale».
I sindacati in linea di principio non si dicono contrari ai processi di riorganizzazione «ma questi - aggiungono - devono essere supportati da atti ufficiali da cui venga accertato il reale stato di salute dell'ente e vengano stabilite le priorità gestionali. In altri tempi poteva essere un semplice atto di gestione, ma oggi è una storia di una portata molto più ampia e delicata, perché ai settori e ai servizi corrispondono qualifiche e funzioni, ma soprattutto persone. Si fa finta di non capire che il personale è preoccupato, visto che potrebbe a breve trovarsi coinvolto in processi di mobilità».
I sindacati hanno chiesto la convocazione di un tavolo tecnico con l'amministrazione «per esaminare l'intera questione».
G. B.
01/02/2012
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