domenica 27 marzo 2011

RIFONDAZIONE AUTONOMISTA


Giudico buona l’iniziativa del Presidente Lombardo di dare vita ad una nuova fase del Movimento per l’Autonomia, a condizione che l’operazione venga affrontata con concretezza e disponibilità. Identità, linea politica e organizzazione vanno esplicitate in maniera chiara e debbono costituire i cardini del rilancio del partito.

Devo anche dire, però, che nessuno può fare contemporaneamente il regista, l’attore principale ed anche le parti meno importanti e lasciare a tutti gli altri solo il ruolo di semplici spettatori.
Siamo tutti responsabili del declino del MPA. Ognuno in modo proporzionale al ruolo ricoperto e alle possibilità di gestione che gli sono state concesse.

Per questo ritengo che un dirigente deve assumersi le sue colpe, non può scaricarle sugli altri. E modificare il quadro politico elettorale e cambiare alleanze senza consultare la base che si sapeva contraria, è stato un errore politico. Adesso non si recupera rilanciando, bensì con un surplus di democrazia, partecipazione e umiltà.

A questo punto propongo di lanciare una grande consultazione del popolo MPA sulla politica delle alleanze. Noi crediamo che vadano prese in considerazione tutte le opzioni compreso il ritorno nella coalizione di centrodestra. Ma c’è dell’altro: siamo un Movimento per il Sud e non possiamo non discutere con gli altri movimenti per il Sud, così come non si può accusare gli altri di essere con Berlusconi. Anche noi ci siamo stati.

Oggi se ci si vuole impegnare per il Sud, occorre saper prescindere dagli schieramenti e resta un grande errore non aver realizzato un anno fa un unico partito per il sud, quando a Lombardo e l’MPA controllavano quelle tematiche. Adesso il tema è stato rilevato da Miccichè e rilanciare lo scontro rischia di non servire a molto. Occorre trattare la nascita di un partito meridionalista con chi vuole costruirlo e in qualsiasi schieramento stia.
Ribadisco anche che sarebbe stato opportuno convocare gli organismi del partito prima dell’annuncio della sua chiusura, anziché smantellarlo, senza alcun confronto interno, attraverso una conferenza stampa e se qualcuno volesse lasciare l’Mpa, deve sapere che altri potrebbero decidere di restare.
Infine a proposito delle possibili future leadership per il Movimento, quando si dichiara di voler scegliere intellettuali, occorre avere la consapevolezza che con questi mondi non si può scherzare. Non dico che il prescelto debba fare parte dell’Accademia dei Lincei, ma quantomeno deve appartenere alla comunità culturale e scientifica nazionale e internazionale.

Ferdinando Latteri

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