giovedì 13 ottobre 2011

FIUMEFREDDO, UN PARCO DEI DIVERTIMENTI PER RILANCIARE IL TURISMO.




l'intervista

Il turismo ludico per famiglie è l'unico in crescita. Prevedevamo oltre 2 milioni di visitatori

La Sicilia
  • Mercoledì 12 Ottobre 2011
  • Il Fatto,
  • pagina 7

«C'è un vincolo sull'ex cartiera Siace. Quando la Provincia di Catania accese il mutuo di 17 miliardi di lire con la Cassa depositi e prestiti c'era un vincolo di destinazione del terreno a strutture turistiche e Parco tematico», dice il sottosegretario al Lavoro Nello Musumeci, all'epoca dell'acquisto del terreno presidente della Provincia di Catania. «Quindi, secondo me - aggiunge - si può sciogliere la società Siciland tra Provincia, Comune di Fiumefreddo e l'ing. Russotti e indire un concorso internazionale in project financing. A quel tempo scegliemmo quell'area proprio perché si trova in collocazione felicissima, sull'autostrada, sulla tratta ferroviaria, a due passi dal porto di Riposto e da Taormina, accanto alla Riserva orientata del Fiumefreddo. Ci sono tutte le condizioni per poterne fare un Parco tematico che ancora adesso sarebbe l'unico del Mezzogiorno. E' l'unico segmento turistico del turismo ludico che risulta essere in crescita, perché è il turismo della famiglia, dei bambini e dei genitori e potrebbe creare una diffusa presenza di strutture perché le famiglie vanno poi a cercare non gli alberghi di lusso, ma quelli a tre stelle, le camere in affitto, i B&B».
Il problema è che la Provincia ha 48 ettari, una ventina sono dell'ex cartiera svizzera Keyes, un'altra ventina ce l'ha l'ing. Russotti. Come si fa a mettere d'accordo tutte queste teste?
«Ma Keyes e Russotti sono limitrofi alla proprietà della Provincia, hanno ingressi separati. Alla Provincia che interessa cosa vuole fare Russotti, o cosa vogliono fare i proprietari della Keyes? La Provincia ha intanto il compito affidatole dalla legge 9 del 1986 di creare le strutture turistiche e questo immobilismo è inconcepibile. Oltre alla Provincia, anche il sindaco di Fiumefreddo dica quello che vuol fare perché mi sembra che balbetti».
Ma allora perché la Provincia di Catania non si muove da una ventina di anni?
«Questo non lo capisco, so solo che i nostri tre consiglieri in aula hanno proposto in varie occasioni lo scioglimento di Siciland. Allora noi acquistammo da un Ente pubblico, il Parco scientifico-tecnologico, quando era assessore regionale all'Industria proprio Castiglione. Io gli manifestai la mia intenzione di creare un Parco tematico e lui accolse la mia proposta con entusiasmo. Quindi invito Castiglione a recuperare l'entusiasmo degli anni 90 e di intestarsi un'opera che ho avuto l'onore di concepire e avviare e che poi strada facendo ha trovato una serie di ostacoli. Noi possiamo benissimo, sciolta la società, prescindere da quello che vogliono fare Russotti e Keyes e possiamo benissimo elaborare un progetto di realizzazione di un Parco tematico con l'intervento dei privati. Non è possibile farlo a Regalbuto, con tutto il rispetto, perché è una zona di diseconomie e di difficile accesso, per cui abbisogna fare strade e quant'altro».
All'epoca in cui si pensava di fare il Parco tematico a Fiumefreddo sono state fatte delle previsioni di redditività?
«Venne fatto un progetto di fattibilità da una società canadese. Si prevedevano due milioni e mezzo di visitatori l'anno nella fase iniziale e con la chiusura solo nel mese di febbraio, 550 assunzioni e a piano regime si poteva arrivare a 700 tra animatori, cuochi, giardinieri, addetti alla manutenzione, personale di sorveglianza. Io spero ancora che il progetto si possa riesumare, almeno servirà ai miei nipoti. Ma non vorrei che la Provincia vendesse i suoi 44 ettari e che quella splendida zona venisse cementificata. Lì ci vogliono strutture leggere per un turismo diffuso».
Tony Zermo


12/10/2011

Nessun commento:

Posta un commento