Taormina, Convegno “Giovani imprenditori in giovane Italia”.
Sintesi dell'intervento dell'on. Nello Musumeci
I giovani sono una risorsa, ha detto bene il presidente Silvio Ontario, ma le cifre, impietosamente, ci dicono il contrari- In Italia 1.700 giovani al di sotto dei trent’anni non studiano più e non lavorano, in gran parte hanno solo la licenza media. La metà degli studenti universitari è fuori corso e l’età media per conseguire la laurea è di 28 anni. Troppi. E quanti, poi, ottenuta la laurea troveranno un’occupazione adeguata? Complessivamente bisogna rivedere l’organizzazione e le finalità dei sistemi dell’educazione e della formazione, dare ai giovani stimoli e speranza.
Il mercato del lavoro è cambiato e, in questi anni, richiede mestieri manuali che sembravano appartenere al passato: falegnami, idraulici, vetrai, ma anche nuove professionalità, come quelle di assistenza alle persone (bambini e anziani, in primo luogo).
Credo che il coraggio di scommettersi, di aprire un’azienda, piccola o grande, sia importante e meriti tutti i sostegni possibili, dallo Stato agli Enti locali. Ma se fossi un giovane non trascurerei l’opportunità, avendo la predisposizione, la passione e le capacità, di entrare in una bottega, finito il ciclo di studi. Il Governo ha varato un decreto legislativo sull’apprendistato. Sono fiducioso che diventi operativo già entro questa estate e possa creare un collegamento virtuoso tra scuola e mondo del lavoro per dare risposte concrete. Meglio un artigiano occupato che dieci medici, ingegneri o architetti disoccupati.
On. Nello Musumeci
Sottosegretario di Stato alle Politiche sociali
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