venerdì 22 luglio 2011
UN SEGNALE FORTE DALLA SICILIA
“L’impatto della crisi economica sui livelli occupazionali delle imprese industriali catanesi, dal 2009 ad oggi, ha avuto una dimensione contenuta. E questo non solo grazie al tradizionale dinamismo imprenditoriale del territorio, ma anche per la collaborazione instaurata con le organizzazioni sindacali attraverso il “Patto per Catania”, siglato tre anni fa, che ha individuato una comune linea d’azione per favorire la ripresa e arginare le difficoltà congiunturali”. Lo ha detto oggi il presidente di Confindustria Catania, Domenico Bonaccorsi, nel corso di un incontro svoltosi nella sede dell’associazione con il sottosegretario di Stato al Lavoro e alle Politiche sociali, Nello Musumeci sui temi dell’occupazione e dello sviluppo. All’incontro hanno partecipato anche i componenti del consiglio di presidenza di Confindustria Catania Angelo Di Martino, Walter Finocchiaro, Antonello Biriaco, Silvio Ontario, Nino Mirabile e il direttore, Franco Vinci. Per il presidente degli industriali, “il complesso e delicato lavoro svolto in sinergia con le parti sociali, che hanno dimostrato grande senso di responsabilità, ha avuto un ruolo cruciale nel contenimento delle vertenze occupazionali più difficili". "Abbiamo messo in campo - ha aggiunto - ogni strumento utile a mitigare la tensione sociale: dal pieno utilizzo degli ammortizzatori sociali alla velocizzazione delle procedure per l'erogazione dei sussidi ai lavoratori, dalla sensibilizzazione del sistema bancario a favore dei lavoratori con situazioni di particolare disagio all'accordo sulla detassazione delle retribuzioni legate ad aumenti di produttività". Una politica della concretezza che si è tradotta in risultati netti: "Nelle grandi realtà industriali aderenti al sistema Confindustria - ha spiegato Bonaccorsi – si sono registrati cambiamenti di segno positivo". E' il caso del comparto metalmeccanico e hi- tech dove nonostante i pesantissimi cali produttivi rilevati sul mercato internazionale, si registrano le nuove assunzioni di 3Sun. E ancora il comparto delle telecomunicazioni, nel quale si è proceduto ad una responsabile attività di stabilizzazione contrattuale ad opera del call center Almaviva, nonostante nel settore proliferi un abusivismo diffuso che colpisce lavoratori e imprese sane. Parlando poi delle criticità Bonaccorsi ha sottolineato come “per quanto attiene al’istituto delle conciliazioni sindacali permangano metodi del passato, che alimentano una sostanziale lesione dei diritti dei lavoratori che si trovano nella necessità di definire il proprio rapporto di lavoro con le aziende private. E questo nel disinteresse degli organi istituzionali preposti al controllo”. Difficoltà anche nei rapporti con l’Inps per le eccessive lungaggini procedurali nel rilascio del Durc, un documento di vitale importanza per l’attività delle aziende. “Nonostante l’informatizzazione delle procedure - ha rilevato il presidente degli industriali - si rende sempre necessaria una interlocuzione diretta , che certo non è in linea con i tempi delle imprese e con la trasparenza di cui è sempre più avvertita l’esigenza”. “Con il presidente Domenico Bonaccorsi di Reburone, con il direttore Franco Vinci e con i componenti del Consiglio di presidenza - ha affermato l’on. Musumeci - abbiamo individuato alcuni punti di criticità del sistema economico e temi che andremo a sviluppare con appositi confronti tematici, subito dopo le ferie estive. I difficili rapporti dell’ Inps con Enti e imprese, il sistema del credito, il crollo della spesa pubblica in Sicilia, la lentezza della burocrazia, la sicurezza sul posto di lavoro, i sistemi educativi e formativi, lo stimolo all’autoimprenditorialità giovanile , la criminalità organizzata da tenere sotto controllo costantemente, nelle città, come nelle aree industriali e rurali, sono temi sui quali il contributo di esperienza degli industriali sarà certamente utile per avviarne la soluzione. Da sottosegretario - ha concluso - vorrei che proprio dalla Sicilia partisse un segnale forte, in una stagione particolarmente difficile per l’economia, che però può coincidere con l’inizio di una nuova politica più vicina ai cittadini”.
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