sabato 12 febbraio 2011

BENVENUTO PIEMONTESE

"La festa dell’Unità Nazionale, istituita dal Governo e fortemente voluta dal Presidente Napolitano, cade come una vera e propria manna su una classe dirigente sonnolenta e su politici incapaci di parlare alla gente, se non attraverso messaggi scandalistici o, comunque, qualunquistici.
Sono un fervente sostenitore dei valori del Risorgimento e della sacralità del nome d’Italia.
Convengo, tuttavia, che i motivi che condussero alla proclamazione del Regno d’Italia non sempre furono i più nobili.
In qualsiasi modo, però,  si voglia pensare, un po’ di rispetto per ragazzi che offrirono la loro giovane vita e versarono generosamente il loro sangue non guasterebbe!
Lasciamo alla ricerca storica( quella vera e non interessata o agiografica) il peso di esprimersi su come sarebbe stata la nostra penisola se ancora in Sicilia ci fossero i Borboni e a Roma governasse il Papa; noi possiamo solo prendere atto che l’Unità d’Italia c’è stata e che gli Italiani, in grandissima parte, intendono unirsi ad un’ altra Realtà, sogno di molte generazioni: l’Europa!
Sarà compito dei politici seminare bene per raccogliere i frutti migliori.
Al Presidente Lombardo(al quale peraltro va riconosciuta la volontà di cementare i valori unitari anche attraverso la nomina del piemontese Ludovico Albert alla guida della formazione professionale siciliana), che solo ieri ribadiva che “l’ Unità d’Italia è stata una vera iattura per il sud” mi permetto obiettare che la vera iattura per la nostra isola sono stati decenni di malgoverno,di corruzioni, malversazioni, clientele ed interessi di bottega, che hanno impedito ai siciliani un ordinato e moderno sviluppo, sfruttando ingenti finanziamenti e le intelligenze sicule a benefizio di tutti.
La riprova? L’ ARS non approva dal dicembre scorso una legge, c’entra qualcosa con l’Unità d’Italia?".

(Salvo La Porta, consigliere provinciale di Enna, Pdl) 

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