lunedì 7 febbraio 2011

IL VINO SECONDO SALVO FOTI


Enologo, tecnico, consulente, scrittore, docente. Salvo Foti è tutto ciò ed anche di più.
Profondo conoscitore di vino e territorio, è alla guida dell'azienda vitivinicola “I Vigneri” che come spiega lui stesso, si rifà ad un'importante associazione di viticoltori costituita a Catania nel 1435 ed operante sull'Etna e in Sicilia orientale.
Un'esperienza affascinante che Salvo Foti condivide con un gruppo di viticoltori autoctoni etnei che ama definire “veri professionisti della vigna”.
Proprio per questo motivo abbiamo voluto proseguire ed arricchire con lui il dibattito sull'Etna e sui vini prodotti sul Vulcano, avviato nei mesi scorsi con interventi particolarmente qualificati e significativi; ricordiamo tra gli altri quelli di Giuseppe Benanti, Camillo Privitera e Andrea Marletta.

Ad un profondo conoscitore del Vulcano, la prima domanda è quasi d'obbligo: la viticoltura definita “eroica” sull'Etna, dopo anni di duro lavoro e di sacrifici, sta oggi finalmente iniziando a raccogliere qualche meritato risultato? “Si. Assolutamente! Oggi l’Etna è la novità enologica in assoluto in Italia”.

Come è cambiato, se è cambiato, il modo di fare viticoltura sull'Etna negli ultimi 20 anni? A livello di viticoltura, per fortuna, il cambiamento è stato minimo. La viticoltura etnea non ha seguito, per diverse ragioni, le mode, come ad esempio è accaduto per quasi tutta la Sicilia vitivinicola. L’Etna è così rimasta originale, tipica e quindi vera. Invece c’è stata una rivoluzione che ha interessato l’aspetto enologico e soprattutto quello della percezione e comunicazione dei vini etnei.

 (il resto dell'intervista di Antonio carreca su http://www.enonews.it/

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