martedì 1 febbraio 2011

LA CAPONATA PER CELEBRARE L'UNITA' D'ITALIA


I 150 anni di Unità d’Italia si celebrano sempre di più a tavola ... dopo i “Vini dell’Unità”, arrivano i 10 piatti de “Le Ricette d’Italia”

Le celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia chiamano i segni distintivi dell’italianità. Allora, dopo la creazione dei “Vini dell’Unità d’Italia”, perché non individuare quali sono le ricette più identitarie della nazione? La domanda se l’è posta l’“Academia Barilla” (www.academiabarilla.it), primo centro internazionale dedicato alla diffusione, alla promozione e allo sviluppo della cultura gastronomica italiana nel mondo, insieme a “La Cucina Italiana”, rivista culinaria “tricolore”. Così è nata l’idea de “Le Ricette d’Italia”, che punta ad individuare le 10 ricette più rappresentative della tradizione culinaria nazionale, da scoprire attraverso il portale della rivista (www.lacucinaitaliana.it), dove i naviganti potranno decidere quali piatti candidare e votare nel corso del 2011. Non sarà facile, immaginiamo, arrivare ad una scelta condivisa, visti gli innumerevoli piatti di cui si compone la tradizione culinaria del Bel Paese: pasta sì, ma come? E la pizza, nelle sue tante versioni? E arrosti, brasati & Co.? Per darsi un primo “orientamento”, sarà buona cosa ascoltare le voci più autorevoli, quelle dei “guru” dei fornelli nazionali. E allora, tra questi, c’è il “maestro” Gualtiero Marchesi, “The Voice” della cucina italiana d’eccellenza, che afferma, risoluto, che “il risotto (non il riso) è, secondo me, il piatto tipico italiano.
Non escludendo la pasta nelle diverse declinazioni territoriali, altrimenti dette “formati””. Oppure il siciliano Filippo La Mantia (nella foto), chef al Majestic di Roma, per cui non sembrano esserci dubbi: “la caponata! Melanzane, salsa di pomodori, basilico, capperi, aceto. Pistacchio grattugiato per la finitura”. Ora la palla passa agli italiani: dovranno definire i 10 piatti “più italiani” di tutti. Mano a mouse e tastiera, per celebrare i 150 anni di Unità nazionale nel modo giusto: a tavola.

(da winenews.it)



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