Saranno presentate ufficialmente, Domenica 13 Febbraio 2011 alle ore 19.00 nella chiesa madre di San Giovanni Battista, di Aci Trezza (Catania) le quattro antiche tele recentemente restaurate su interessamento del parroco don Giovanni Mammino.
Nel corso della conferenza, dopo l’introduzione ed i saluti iniziali di don Mammino, interverranno lo storico dell’arte professor Santo Castorina con una relazione sulla vita e le opere di Giacinto Platania e Matteo Desiderato, l’acese autore del restauro sulle tele “Il battesimo di Gesù al Giordano”, “La Madonna del Rosario” e “Canonico Salvatore Spina”, Edoardo Anastasi, e Raffaella Greca che ha curato il recupero della tela “Santa Venera”.
Previsti, inoltre, gli interventi del soprintendente ai Beni culturali della Provincia di Catania Vera Greco, del direttore dell’ufficio Beni culturali della Diocesi di Acireale don Salvatore Coco, della funzionaria della soprintendenza catanese Carmela Cappa, e del capogruppo del P. D. L. alla Provincia Regionale di Catania Gianluca Cannavò.
Alla presentazione, infine, sono attesi anche il dirigente generale dell’Assessorato regionale ai Beni culturali Gesualdo Campo, il già assessore regionale ai Beni culturali e deputato regionale Lino Leanza, il presidente della Provincia Regionale di Catania Giuseppe Castiglione, il già assessore provinciale ai Beni culturali della Provincia regionale di Catania Nello Catalano, il sindaco di Acicastello Filippo Drago con il suo vice Sebastiano Romeo ed i consiglieri comunali di Acitrezza.
Dopo anni di attesa, e numerose sollecitazioni da parte di don Giovanni Mammino alle istituzioni, lo scorso anno la Regione Siciliana attraverso la Soprintendenza di Catania ha inviato il finanziamento per la riqualificazione dei preziosi quadri “Il battesimo di Gesù al Giordano”, “La Madonna del Rosario” e “Can. Salvatore Spina”, affidandoli all’alta sorveglianza della dottoressa Cappa e la pregevole manodopera del maestro Anastasi.
Le tre opere necessitavano di un intervento urgente in quanto lacerate, deteriorate, bucate in alcuni punti o ritoccate in passato in modo maldestro. La prima è quella de “Il battesimo di Gesù al Giordano”, attribuita a Giacinto Platania, la pala d’altare più antica e punto focale della devozione dei trezzoti al santo patrono. Allo stato attuale non si hanno notizie certe ma sembra che il dipinto fu eseguito su commissione del Principe Stefano Riggio, feudatario di Aci Sant’Antonio e Filippo, residente nel periodo estivo nel suo palazzo alla “Trizza”.
La seconda è la tela “La Madonna del Rosario”, che si può ammirare nella navata laterale della chiesa, opera dai colori chiari e nitidi di Matteo Desiderato e commissionata per la chiesa di Acitrezza alla fine del settecento.
Infine, il ritratto del “Can. Salvatore Spina”, arciprete di Acitrezza dal 1808 al 1847 e decano del capitolo collegiale della chiesa madre di Aci San Filippo. Quest’ultima tela, che possiamo ammirare in sagrestia, ha messo a dura prova la pazienza del restauratore a causa dello stato di degrado e per gli interventi maldestri avuti in precedenza.
Sempre lo scorso anno, invece, la Provincia Regionale di Catania, su interessamento del consigliere Cannavò, ha finanziato il restauro della pregevole tela raffigurante Santa Venera, patrona della città e diocesi di Acireale.
Il dipinto è una delle prime opere custodite nella chiesa “della Trizza”, così come risulta dagli inventari del 1686, ed è stato abilmente ripristinato dai restauratori Raffaella Greca e Giuseppe Gervasi per conto del “Centro di conservazione e restauro” del Castello di Calatabiano, nonostante presentasse antiche manomissioni e una vistosa usura.
« Siamo davvero soddisfatti perché, dopo moltissimi anni, le istituzioni cominciano a prendere in considerazione i beni culturali di Acitrezza, soprattutto quelli come le tele della chiesa madre, destinati ad un inesorabile deterioramento – afferma il parroco.
Occorre adesso proseguire con ulteriori nuovi interventi finalizzati al restauro, alla conservazione e alla fruizione delle opere d’arte e delle strutture che ci appartengono e che testimoniano la lunga storia di fede della comunità cristiana di Acitrezza, e per questo chiediamo ancora una volta il sostegno da parte di Provincia e Regione. »
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